Libreria Scuola & Cultura - Roma: Scheda prodotto
GIUSTIZIA E BELLEZZA
di ZOJA LUIGI
Stato Editoriale
In commercio
- Titolo: GIUSTIZIA E BELLEZZA
- Autore: ZOJA LUIGI
- Editore: BOLLATI BORINGHIERI
- Macrosettore: PRIMO-PIANO
- Settore: PSICOLOGIA
- Collana: INCIPIT
- Anno: 2007
- ISBN: 9788833917603
- Pagine: 115
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 170 FILOSOFIA E DISCIPLINE CONNESSE
Classificazione CEE
- HPQ ETICA E FILOSOFIA MORALE
- HPN FILOSOFIA: ESTETICA
Fra gli studi sulla crisi della modernità, questo saggio si inserisce con forza da una prospettiva inattesa. I nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile, fatto di giustizia e bellezza. La bellezza, raccolgliendo approvazioni indiscutibili, aiutava ad assicurare un consenso anche alla morale. Una relazione armonica tra bellezza e giustizia sopravviveva nel Rinascimento, insieme a un rapporto tra piazza e palazzo. Ma il protestantesimo e la modernizzazione spaccano questa unione, in nome di una giustizia ascetica e della funzionalità. Il bello, non essendo direttamente utile, si incammina in direzione del passatempo e dell'investimento. Intanto, privatizzazione e razionalizzazione della vita eliminano la piazza, dove si godeva la bellezza gratuitamente e insieme. L'arte si fa specialistica e la massa si abitua alla bruttezza come condizione normale. Ma il cinismo verso i valori della giustizia, che la società di oggi si rimprovera, potrebbe derivare anche dall'aver eliminato quelli della bellezza, da cui la loro radice è inseparabile.
Fra gli studi sulla crisi della modernità, questo saggio si inserisce con forza da una prospettiva inattesa. I nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile, fatto di giustizia e bellezza. La bellezza, raccogliendo approvazioni indiscutibili, aiutava ad assicurare un consenso anche alla morale. Una relazione armonica tra bellezza e giustizia sopravviveva nel Rinascimento, insieme a un rapporto tra piazza e palazzo. Ma il protestantesimo e la modernizzazione spaccano questo vertice unitario, in nome di una giustizia ascetica e della funzionalità. Il bello, non essendo strettamente necessario, si incammina in direzione del passatempo e dell’investimento. Intanto, privatizzazione e razionalizzazione della vita eliminano la piazza, dove si godeva la bellezza gratuitamente e insieme. L’arte si fa specialistica e la massa si abitua alla bruttezza come condizione normale. Ma il cinismo verso i valori della giustizia, che la società di oggi si rimprovera, potrebbe derivare anche dall’aver eliminato quelli della bellezza, da cui la loro radice è inseparabile. Luigi Zoja, già presidente della IAAP, l’associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo, ha lavorato a Zurigo, New York e Milano. I suoi testi sono stati pubblicati in dieci lingue. In italiano: Nascere non basta. Iniziazione e tossicodipendenza (Cortina, Milano 1985 e 2003); Coltivare l’anima (Moretti, Roma 1999); Storia dell’arroganza. Psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti, Roma 2003). Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2000 ed ha vinto il Gradiva Award 2002.