Libreria Scuola & Cultura - Roma: Scheda prodotto
ESTRANEA (L')
di RASY ELISABETTA
Stato Editoriale
In commercio
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- Titolo: ESTRANEA (L')
- Autore: RASY ELISABETTA
- Illustratore: 0
- Editore: RIZZOLI
- Collana: SCALA ITALIANI
- Anno: 2007
- ISBN: 9788817018333
- Pagine: 135
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 850 LETTERATURA
Classificazione CEE
- FA NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA (DOPO IL 1945)
Una madre e una figlia affrontano insieme l'ultimo viaggio verso un paese ignoto: il paese della malattia e della morte. Quando l'anziana ma vitale madre si ammala, la figlia si trova davanti a una realtà sconosciuta che si rivela sempre più difficile: la solitudine, la sofferenza e lo smarrimento della malata ma anche l'inospitalità della medicina, le contraddizioni dei medici e la loro incapacità di considerare una persona ferita nel corpo e vicina alla morte un essere umano a tutti gli effetti, un soggetto e non un oggetto.
Estranea alla vita é la morte, ed estranei ai vivi diventano coloro che si trovano nel paese di una malattia inesorabile. L'intenso legame tra una figlia e una madre viene improvvisamente travolto e sfigurato quando la madre é colpita dall'irrompere del male. In un racconto incalzante in cui il passato diventa presente, tutta la storia di una vita, la giovinezza tempestosa, gli amori, il fascino e le battaglie di quella donna che ora le appare irriconoscibile, sfilano davanti agli occhi della figlia, mentre entrambe avanzano nella terra ignota della malattia, scoprendosi diverse da prima, abitate da sentimenti sconosciuti, incapaci di comunicare. Troppo vicine e insieme troppo lontane, dovranno poi condividere con lo stesso disorientamento il confronto con medici e ospedali, una comunità spesso inospitale e contraddittoria, che si nasconde dietro un'illusoria bonarietà o l'accanimento delle cure per non considerare il malato un essere umano trafitto e lacerato. Diario, riflessione, colloquio intimo con l'idea della separazione e della morte, il nuovo libro di Elisabetta Rasy é un'indagine sulla realtà universale del dolore, e su ciò che, nonostante tutto, al dolore sopravvive.